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Mar Mediterraneo, un mare di venti
Mar Mediterraneo, un mare di venti

Storie del mareViaggio

Mar Mediterraneo, un mare di venti

Ascolta il vento che entra nelle nostre vele

 

Al vento siamo abituati da sempre perché ci conviviamo, più o meno ogni giorno. Ci ha spettinato i capelli, ha reso più affascinanti alcuni tramonti, ci ha rinfrescato o costretto a indossare giacche, alcune volte l’abbiamo odiato, altre amato. Ma del vento e delle sue funzioni abbiamo sempre percepito forse solo gli aspetti più superficiali. Che cos’è il vento tecnicamente e quali sono i venti che dominano il Mediterraneo? Proveremo a rispondere. 

Il vento è un fenomeno naturale che consiste nel movimento ordinato, tendenzialmente orizzontale, di masse d’aria. È dovuto alla differenza di pressione tra due punti dell’atmosfera. Possiamo immaginarcelo come un fiume d’aria che partendo da zone di alta pressione tende a riempire i vuoti lasciati dalle depressioni. Un fiume però che non corre in maniera diretta da un punto all’altro come una retta, ma subisce una deviazione, dovuta alla forza di Coriolis, che tende a ruotarlo verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra nell’emisfero meridionale. Senza scordare l’azione di attrito con la superficie terreste che, a bassa quota (meno di 600m), ne modifica forza e traiettoria. È facile immaginarsi dunque la carta dei venti del mediterraneo come un panorama psichedelico di frecce che ruotano, deviano e scorrono in un incredibile caos fluidodinamico, plasmando la vita umana, le sue costruzioni, le sue abitudini, il modo di viaggiare e relazionarsi con la Terra. I venti, ogni giorno, ci ricordano che nulla è locale nel mondo meteorologico, che i sistemi climatici sono intimamente interconnessi e che nessun luogo è davvero separato da un altro. 

 

Ma chi sono i protagonisti che sfrecciano sopra le acque nostrane?

Andiamo con ordine e fissiamo subito un concetto importante: per i venti del Mediterraneo è presa come punto di riferimento l’isola di Creta, in Grecia. Questa nozione è fondamentale per capire l’etimologia e alcuni suoi meccanismi.

Nord

Tramontana

É un vento freddo proveniente da Nord, porta bassa umidità e quindi cielo sereno o poco nuvoloso, ed è chiamata la Tramontana chiara. Il nome tramontana è stato erroneamente associato a tramonto nonostante spiri da Nord, quando in realtà esso deriva dalla descrizione latina intra montes. Il suo nome deriva dall’isola di Creta, prevalentemente montuosa, dove il vento attraversa le montagne da Nord a Sud. La Tramontana è scura quando apporta piogge o nevicate. È un vento frequente in Liguria, soprattutto in inverno, dove spira con violenza allo sbocco delle valli, causando repentini cali di temperatura.

Nord-Nord Est

Bora o Grecale

É un vento catabatico nord/nord-orientale, che soffia nel Mar Adriatico, in Grecia e in Turchia. Il nome deriva dal fatto che è un vento settentrionale, boreale appunto, a cui si rifà anche la figura mitologica greca Borea. La Bora è famosa a Trieste, dove soffia soprattutto in inverno ed è definita Bora chiara in presenza di bel tempo o Bora scura in condizioni di tempo perturbato. La bora può raggiungere velocità di 150 km/h.

Est

Levante

É un vento generalmente debole che spira da Est verso Ovest nel Mediterraneo occidentale. Il vento si origina nel centro del bacino e raggiunge la sua massima intensità attraverso lo Stretto di Gibilterra. La sua influenza è sentita fino in Italia e sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell’Adriatico. È un vento fresco e umido, portatore di precipitazioni e talvolta nebbia. É causa di particolari formazioni nuvolose sopra la Baia di Gibilterra, dove può dare provocare mare agitato e trombe marine.

Sud Est

Scirocco

Si tratta di un vento che spira da Sud-Est, caldo e secco. Parte dal deserto del Sahara, si umidifica attraversando il mare e porta nubi e precipitazioni soprattutto nel Nord Italia, dove l’aria sbatte sul versante meridionale delle Alpi e scarica la sua umidità. Nel Mediterraneo settentrionale è temuto per le onde che genera e per l’acqua alta che talvolta sommerge Venezia. In genere non è ben visto dai marinai perchè è in grado di rovesciare le navi. A Creta proviene dalla Siria e di qui il nome Scirocco. Lo Scirocco secca l’aria ed alza la polvere sulle coste del Nordafrica. Molte persone attribuiscono a questo vento effetti negativi sulla salute per via del caldo e della polvere. Ma ci sono anche effetti benefici: senza il suo respiro caldo e regolare il Mediterraneo sarebbe praticamente privo di acciughe che vivono in acque calde e le sue coste prive di viti e ulivi. Lo Scirocco che giunge sulle coste francesi contiene più umidità e lo chiamano Marin.

Sud

Ostro o Mezzogiorno.

Il nome è dal latino auster, cioè vento australe.  L’Ostro è un vento caldo e umido portatore di piogge.  Soffia da Sud nel Mar Mediterraneo ed è anche detto vento di Mezzogiorno. I suoi effetti sul clima italiano sono piuttosto deboli e poco sensibili. L’Ostro è a volte identificato col Libeccio o lo Scirocco ai quali è simile.

Sud Ovest

Libeccio

Vento proveniente da Sud-Ovest, porta umidità e precipitazioni sulle coste balcaniche e sulle regioni tirreniche, dove può raggiungere velocità elevate creando pericoli per la navigazione. Sul lato adriatico, molto meno esposto, causa, invece il foehn, vento caldo con bel tempo, perché scarica la sua umidità sugli Appennini. Il Libeccio è detto anche Africo o Garbino. Vi sono più ipotesi sul nome: la più diffusa, è che derivi dal fatto che nell’isola di Creta, presa come punto di riferimento per la denominazione dei venti, il Libeccio spira dalla Libia, che nell’antichità identificava tutto il continente africano. L’altra, accreditata presso i linguisti, è che derivi dall’arabo lebeg.

Ovest

Ponente

Il ponente detto Zefiro o Espero è un vento che spira sul Mediterraneo da Ovest. È il vento caratteristico delle perturbazioni atlantiche che attraversano il bacino da ovest verso est. I suoi effetti sono sentiti soprattutto sul Mar Tirreno e sul Mare Adriatico centro-meridionale. È la brezza fresca tipica dei pomeriggi estivi ma come il Libeccio può essere portatore di maltempo.

Nord Ovest

Maestrale

Soffia da Nord-Ovest, di solito freddo e asciutto, e porta stabilità e tempo buono soprattutto al Nord Italia, riparato dalle Alpi. Può raggiungere alte velocità soprattutto nel Tirreno e nel Mar Ligure. I marinai più esperti sanno quanto sia importante prestare attenzione alla formazione di nubi lenticolari scure verso il tramonto, segno premonitore del suo arrivo. Si chiama così perché dall’isola di Creta questo vento soffia da Nord-Ovest in corrispondenza di Venezia, chiamata nell’antichità magister (o magistra). Da alcuni è soprannominato anche vento della follia e della bellezza. Della follia perchè leggenda vuole che soffi fino a nove giorni copngtinuativi con un urlo incessante portando depressioni, malesseri, insonnie, persino suicidi. Della bellezza perchè è un vento che pulisce l’aria da umidità e inquinamento, rendendola tersa.

Nord

Meltemi

È un vento conosciuto in Grecia e che soffia principalmente d’estate, raggiungendo l’apice della sua furia nei mesi di luglio e agosto. Soffia sempre da Nord, dai massicci dei Balcani, riversandosi nel Mar Egeo. Può raggiungere l’intensità di una burrasca, forza 8 nella scala Beaufort.  In mare si incanala tra le isole aumentando vertiginosamente la velocità. I turisti di terra lo apprezzano perché rende vivibili e fresche isole che altrimenti sarebbero soffocate dall’afa, ma un buon marinaio sa che con il Meltemi è meglio non scherzare. Qualcuno dice che il nome derivi dall’italiano mal tempo, altri gli attribuiscono un’origine turca, una parola che significa irascibile. Ma esiste anche un altro nome del vento, Etesio, dal greco etos, che significa anno.

La scala Beaufort è una misura empirica della forza del vento. Prende il nome dall’ammiraglio inglese Francis Beaufort già addetto al servizio idrografico britannico, che nel 1805 propose un metodo per la classificazione del vento in 13 gradi. Dal 1949  il metodo ha validità internazionale

Qui vedete una moderna mappa dei venti, disponibile anche su dispositivi digitali. Sulla barca si usano questi tipi di visualizzazione. Questo modello offre una risoluzione di circa 10 Km per il bacino del Mediterraneo ed i dati di vento sono forniti dal modello BOLAM inizializzato con dati GFS a 25 km di risoluzione. Se si utilizza un modello come questo per le previsioni bisogna aiutarsi con l’esperienza, la conoscenza del territorio e la mappa della pressione sul mare.  Solo l’unione di queste cose determina una previsione corretta.