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Una vita da monaco
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Scienza e Ambiente

Una vita da monaco

Mare Cinese, Hong Kong - Tappa 17

I templi e i monasteri di Hong Kong

Hong Kong è ricca di templi buddhisti e monasteri, e alcuni sono veri e propri santuari di pace e bellezza immersi nella natura. Tra i più noti c’è il Monastero di Po Lin a Lantau Island, uno dei luoghi buddisti più importanti della regione, fondato nel 1906. Questo monastero è celebre soprattutto per ospitare il Grande Buddha di Tian Tan, una delle statue di Buddha all’aperto più grandi al mondo, che attira ogni anno migliaia di turisti e fedeli.

Poi c’è il Monastero dei Diecimila Buddha a Sha Tin, noto per le sue oltre 12.000 statue di Buddha, che rappresenta un’esperienza immersiva sia spiritualmente che culturalmente. Questo e altri templi di Hong Kong, come il Tempio di Wong Tai Sin, incarnano il patrimonio culturale di Hong Kong e sono frequentati da molti hongkonghesi che ancora oggi seguono i rituali buddhisti, onorano i loro antenati e cercano conforto spirituale.

Il ruolo dei monaci nella comunità

I monaci buddhisti di Hong Kong svolgono un ruolo che va oltre la religione. Sono spesso impegnati in attività sociali e filantropiche, come offrire aiuto alle persone in difficoltà, fornire educazione spirituale e meditazione e svolgere lavori di assistenza sociale. Alcuni monaci sono attivi nella protezione dell’ambiente, nella difesa dei diritti degli animali e nella sensibilizzazione ai temi della salute mentale.

Inoltre, durante i recenti periodi di tensione politica, i monaci buddhisti hanno offerto un supporto alla popolazione attraverso attività spirituali e psicologiche. Alcuni si sono schierati apertamente in difesa della pace e della stabilità, e in vari casi sono stati visti pregare o meditare nelle zone dove si svolgevano manifestazioni, cercando di offrire un supporto morale.

In un certo senso, la presenza dei monasteri buddhisti offre un bilanciamento alla frenetica vita urbana. Per molte persone, visitare un tempio è un modo per riconnettersi con la propria eredità culturale e trovare pace, soprattutto in una città dove il culto del lavoro e il ritmo di vita possono essere esasperanti. Il buddhismo e le pratiche spirituali danno quindi un senso di stabilità e radici a chi è nato e cresciuto in una Hong Kong che cambia rapidamente, sottoposta a continue pressioni economiche e politiche.

I vantaggi di essere monaci a Hong Kong

Oltre alla profonda stima culturale, essere un monaco buddhista a Hong Kong comporta alcuni vantaggi pratici e simbolici, che dimostrano come la società apprezzi e onori il loro impegno spirituale. I monaci, ad esempio, hanno posti riservati sulla metropolitana, cosa unica in una metropoli dove i trasporti pubblici sono sempre affollati e il ritmo di vita è frenetico. Questo riconoscimento permette ai monaci di viaggiare in modo più comodo e tranquillo, senza subire lo stress e la frenesia tipica dei pendolari.

Inoltre, negli aeroporti internazionali di Hong Kong, le sale d’attesa includono comodi divani appositamente riservati ai monaci. Questi spazi offrono loro un luogo più adatto al riposo e alla meditazione, prima di intraprendere lunghi viaggi o durante le pause. In una città di transito internazionale come Hong Kong, queste attenzioni rendono omaggio al contributo spirituale dei monaci e al loro ruolo nella conservazione della tradizione buddhista.

Questi privilegi, oltre a essere gesti concreti, riflettono una venerazione collettiva per la figura del monaco buddhista. Gli abitanti di Hong Kong vedono nei monaci una connessione con la loro identità culturale e una guida morale in un mondo che cambia rapidamente. Per molti hongkonghesi, i monaci rappresentano una forza spirituale equilibrante e offrono un ancoraggio simbolico alla tradizione, che è importante in una città tanto moderna quanto legata alle sue radici.

Un turismo spirituale

Hong Kong è diventata una meta anche per il turismo spirituale. I monasteri spesso organizzano attività di meditazione, ritiri e programmi di benessere che attraggono persone in cerca di un’esperienza più contemplativa. Il turismo spirituale permette ai monaci di Hong Kong di autofinanziarsi, contribuendo al mantenimento delle strutture e allo stesso tempo portando una parte della cultura buddhista al mondo esterno.