Si tratta tecnicamente di oggetti offerti in dono a Dio per grazia ricevuta o in adempimento di una promessa. Un modo per ringraziare semplicemente, ma anche, talvolta, chiedere un aiuto in vista di eventi che potrebbero rivelarsi delicati. Grandi donatori di ex voto, da sempre, sono i marinai. È facile capire il perché. Ancora oggi, nonostante i progressi tecnologici e le conoscenze umane sempre più ampie, il mare resta un luogo largamente ignoto, immenso e imprevedibile. Figuriamoci nei secoli passati in cui uscire per mare poteva significare non fare più ritorno a casa.
Gli ex voto donati dai marinai potevano essere dipinti, statuine o statue, miniature, diorama, barchette, monili, medaglie, strumenti per la navigazione, persino testi. Dentro ogni oggetto c’era una storia, un sospiro di sollievo, o semplicemente la speranza di fare ritorno. Si traduceva così la forte religiosità: con piccole teatralizzazioni del dolore che avevano lo scopo di esorcizzarlo e ridurlo a uno spauracchio.
La riviera ligure, da cui siamo partiti con il nostro MM70, è piena di ex voto, stipati nei santuari, nelle cripte, adagiati agli angoli delle strade panoramiche a strapiombo sulla costa, sotto le edicole votive.
Tra i più importanti “musei” di ex voto di questa zona vi segnaliamo sicuramente il Santuario di Nostra Signora del Boschetto a Camogli, quello di Nostra Signora di Montallegro, S. Giorgio e S. Martino a Portofino, la chiesa dell’Assunta a Camogli, la Basilica di N.S. della Rosa e l’Oratorio di S. Erasmo (santo venerato da marinai e pescatori in tutto il Mediterraneo) a S. Margherita Ligure, ma anche a Lerici, Portovenere e tutte le Cinque Terre.
Il fascino degli ex voto, di cui oggi fioccano mostre ed esposizioni, è dato senza dubbio dal senso di fragilità umana che esprimono. Precarietà davanti alla Natura, al mare e all’ignoto. Sensazioni che alimentano tutt’oggi la passione di chi sceglie di navigare a vele spiegate.