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Le specie aliene nel Mediterraneo.
Le specie aliene nel Mediterraneo.

Biodiversità

Le specie aliene nel Mediterraneo.

Mar Mediterraneo, Siracusa - Tappa 1

Con specie aliene o non autoctone si intendono quelle specie animali o vegetali presenti al di fuori della loro area di distribuzione naturale, dove arrivano a costituire una delle più pericolose minacce alla biodiversità, alla salute dell’uomo e all’economia.

I fattori che possono favorire queste anomalie sono diversi, principalmente di origine antropica: 

  • biofouling, ossia incrostazioni di microrganismi, piante, alghe o piccoli animali sulle chiglie delle barche che si spostano da una zona marina turistica ad un’altra, compiendo così lunghi tragitti e riuscendo ad insediarsi in ambienti nuovi;
  • scarico delle acque di zavorra;
  • dispersione di residui sulle reti da pesca;
  • acquacoltura;
  • acquariofilia;
  • migrazione spontanea dovuta all’innalzamento della temperatura del mare.

E diversi sono i danni, ambientali ed economici, causati dalla presenza di specie aliene.

  • predazione sulle specie endemiche, 
  • diminuzione della disponibilità degli habitat delle specie native, 
  • presenza di parassiti e sviluppo di malattie, 
  • alterazioni negli equilibri di funzionamento dell’ecosistema,
  • interferenze con le attività di pesca, 
  • danni economici legati al turismo, 
  • danni alle infrastrutture e agli habitat, 
  • competizione con specie endemiche di interesse commerciale, 
  • necessità di maggiori e più complessi interventi di manutenzione.

 

Ma cosa sta accadendo in particolare nel Mediterraneo?

Nel Mediterraneo i primi ritrovamenti di specie aliene si sono iniziati a registrare già a partire dagli anni Cinquanta, come conseguenza dell’intensificazione delle rotte commerciali transatlantiche e delle attività di pesca commerciale. Oggi il problema però si è fortemente accentuato tanto a causa dello sviluppo del commercio, quanto del cambiamento climatico e del conseguente innalzamento della temperatura dell’acqua.
Questi ultimi fattori giocano in particolare un ruolo determinante rendendo il Mar Mediterraneo sempre più adatto ad accogliere specie animali e vegetali provenienti da ecosistemi tropicali o atlantici.

L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha stimato ad oggi la presenza di oltre 300 specie aliene nel Mediterraneo.

 

Cosa si può fare in caso di avvistamento o cattura?

Impegnato in progetti di ricerca che fondono metodiche scientifiche innovative e coinvolgimento dei cittadini, l’ISPRA ha diffuso queste semplici linee guida, utili a ognuno in caso di avvistamento o cattura nel Mediterraneo di uno di questi esemplari.

  • Fare una foto o video dell’esemplare; 
  • Annotare la località (se possibile le coordinate geografiche); 
  • Prendere nota delle caratteristiche dell’ambiente e qualsiasi altra osservazione venga ritenuta utile (tipologia di fondale, profondità, presenza di altri organismi, presenza di anomalie, segni di inquinamento o altro); 
  • Informare l’ISPRA alla mail: alien@isprambiente.it

Quali sono le principali specie aliene presenti nel Mediterraneo?

 

ENCHELYCORE ANATINA, murena orientale
Murena atlantica caratterizzata dalla colorazione gialla del capo, dal corpo marrone a chiazze gialle e dalla presenza di grossi denti trasparenti. Vive nelle fessure tra le rocce.
Può raggiungere i 120 cm di lunghezza.

 

CASSIOPEA ANDROMEDA, medusa capovolta
Medusa tropicale, vive in acque basse e calme poggiata sul fondo con i tentacoli rivolti verso l’alto, da cui il nome comune medusa capovolta. Può raggiungere un diametro di 30 cm.

Attenzione: leggermente urticante
 

RHOPILEMA NOMADICA, medusa nomade
Medusa dell’Oceano Indiano di colore bianco ghiaccio con appendici filiformi alle estremità che terminano in filamenti sottili. Può raggiungere un diametro di 50 cm. Può interferire con le attività di pesca intasando le reti.

Attenzione: molto urticante
 

CALLINECTES SAPIDUS, granchio reale blu.
Granchio originario dell’Oceano Atlantico. Ampio carapace (fino a 23 cm di larghezza) di colora- zione grigio-bruno-verdastra con una lunga spina ai due lati, zampe azzurre e chele blu all’estremità che nelle femmine mature sono di colore arancione.
Specie commestibile molto apprezzata.
Può danneggiare le reti dei pescatori tagliandole con le chele.

 

SYNANCEIA VERRUCOSA, pesce pietra.

Specie indopacifica, nota per essere una delle specie più velenose e temibili in mare, a causa anche dell’elevata capacità mimetica che la rende difficile da distinguere tra le asperità e le rocce dei fondali. Può raggiungere i 40 cm di lunghezza.

Attenzione: da 12 a 14 spine velenose sulla pinna dorsale, il cui potente veleno può avere effetti letali per l’uomo.
 

APLYSIA DACTYLOMELA, lepre di mare dagli anelli.
Mollusco erbivoro facilmente riconoscibile per la presenza di anelli scuri su un corpo di colore chiaro. Può raggiungere 30-35 cm di lunghezza. Può essere trovato a bassa profondità sia su sub- strati rocciosi che sabbiosi con presenza di alghe e posidonia.

 

MELIBE VIRIDIS, melibe.

Mollusco facilmente riconoscibile dall’aspetto caratteristico e dalla testa gelatinosa che espande in cerca di prede sul fondale. Colorazione dal giallo-marrone al verde. Può superare i 30 cm di lunghezza. Lo si può avvistare su fondi mobili.

 

PORTUNUS SEGNIS, granchio blu del Mar Rosso.

Granchio originario del Mar Rosso. Largo carapace (fino a 20 cm di larghezza) bruno-verdastro con macchie biancastre con una lunga spina ai due lati, zampe blu e lunghe chele blu all’estremità. Si ritrova in acque costiere su fondi sabbiosi e fangosi e anche sotto le rocce.
Specie commerciale di alta qualità. Può danneggiare le reti da pesca tagliandole con le chele.

 

ERIOCHEIR SINENSIS, granchio cinese.

Granchio indopacifico la cui colorazione va dal verde olivastro al marrone scuro, a volte con macchie più chiare sul dorso; le estremità delle chele sono bianche. Una densa peluria che ricopre le chele rappresenta un tratto caratteristico della specie. Gli adulti vivono in corsi d’acqua dolce, estuari e lagune costiere e si spostano in mare per la riproduzione.

 

ABUDEFDUF SPP, pesce sergente.
Pesci tropicali caratterizzati dalla colorazione argentea e riflessi giallognoli con evidenti bande verticali nere. Raggiungono circa i 20 cm di lunghezza totale. Vivono in prossimità di scogliere, solitamente entro i 20 metri di profondità.

 

ACHANTHURUS MONROVIAE, pesce chirurgo.
Specie tropicale. Colorazione brunastra con una caratteristica macchia giallo-arancio sul peduncolo caudale dove presenta anche uno scudetto affilato, una sorta di lama particolarmente tagliente, da cui il nome comune pesce chirurgo. Può raggiungere i 45 cm di lunghezza. Vive in acque costiere.

Attenzione: lame taglienti
 

CEPHALOPHOLIS TAENIOPS, cernia atlantica dai pallini blu.

Cernia originaria dell’Atlantico orientale, caratterizzata da una colorazione del corpo rosso-arancio o brunastra con macchie blu. Raggiunge una lunghezza di 70 cm.
Si trova su fondali sia rocciosi che sabbiosi poco profondi.

 

UPENEUS PORI, triglia tropicale.

Triglia proveniente dal Mar Rosso. Si distingue per la presenza di strie rosso-brunastre sulla pinna caudale e sulle due pinne dorsali. Raggiunge i 19 cm di lunghezza totale. Vive prevalentemente entro i 50-70 metri di profondità.

 

UPENEUS MOLUCCENSIS, triglia tropicale.
Triglia indopacifica, caratterizzata dalla presenza di un’evidente stria gialla longitudinale sulla parte superiore del dorso. Raggiunge i 22 cm di lunghezza totale.
Vive su fondi mobili sino a 120 metri di profondità.

 

PARUPENEUS FORSSKALI, triglia del Mar Rosso.
Triglia dell’Oceano Indiano caratterizzata dalla presenza di una banda scura nella parte superiore del corpo ed una macchia scura in prossimità del peduncolo caudale. Vive su fondali sabbiosi a basse profondità. Può raggiungere i 28 cm di lunghezza.

 

PLOTOTUS LINEATUS, pesce gatto dei coralli.

Specie indopacifica dalla caratteristica colorazione bruno-nerastra con due striature bianche longitudinali e la presenza di quattro barbigli. Gli esemplari giovani vivono in folti banchi. Da adulto può raggiungere i 32 cm di lunghezza. 

 

Attenzione: spine velenose sulle pinne pettorali e sulla pinna dorsale, la cui puntura può avere conseguenze gravi, in rari casi persino letali.
 

LAGOCEPHALUS SCELERATUS, pesce palla maculato.

Specie indopacifica, entrata dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez. Riconoscibile per il dorso bruno-verdastro con macchie scure e il ventre bianco. Può raggiungere 110 cm di lunghezza totale. 

Attenzione: specie è altamente tossica. Il consumo delle carni, anche cotte, può essere letale. Inoltre possiede una possente dentatura con la quale può procurare morsi dolorosi.
 

PTEROIS MILES, pesce scorpione.
Originario dell’Oceano Indiano. Colorazione da rossastro a marrone chiaro o grigio, con numerose sottili barre scure su corpo e testa; presenta un tentacolo sopra l’occhio. Vive in acque costiere in prossimità di fondali rocciosi. Può raggiungere i 35 cm di lunghezza.

Attenzione: spine velenose, molto lunghe e sottili, sulle pinne dorsale, anale e pelviche; il veleno resta attivo fino a 24-48 ore dalla morte del pesce.
 

SIGANUS LURIDUS, pesce coniglio scuro.

Specie proveniente del Mar Rosso, dalla colorazione molto variabile, ma prevalentemente con tonalità scure. Raggiunge la lunghezza massima di 30 cm. Vive nella zona costiera preferendo i substrati rocciosi dove si nutre di alghe. 

Attenzione: spine velenose sulla pinna dorsale.
 

SIGANUS RIVULATUS, pesce coniglio.

Proveniente dal Mar Rosso, presenta una colorazione grigio-verde o brunastra nella parte superiore del corpo ed argentea sotto; la colorazione del corpo si estende anche alle pinne. Raggiunge la lunghezza massima di 27 cm. Specie erbivora, vive in acque costiere generalmente in gruppi numerosi.

Attenzione: spine velenose sulla pinna dorsale.
 

FISTULARIA COMMERSONII, pesce flauto.
Specie proveniente dal Mar Rosso, dal caratteristico corpo allungato, muso tubulare e un filamento terminale che parte dalla pinna caudale. Colorazione da grigio a bruno-verdastra, spesso con striature e macchie sul corpo. Può raggiungere i 160 cm di lunghezza.

 

HEMIRAMPHUS FAR, mezzobecco.

Specie pelagica indopacifica caratterizzata dalla mascella inferiore molto allungata rispetto alla superiore che è corta e di forma triangolare. Pinna caudale asimmetrica con lobo inferiore più lungo del superiore. Corpo di colore bluastro sul dorso, argenteo sui fianchi, spesso con macchie scure. Pinna dorsale e lobo superiore della caudale giallognoli. Può raggiungere 45 cm di lunghezza.

 

CAULERPA CYLINDRACEA, caulerpa a grappoli.

Alga verde di origine indopacifica presente in praterie compatte o tra altre alghe su fondali rocciosi e ai margini delle praterie di posidonia. Può raggiungere un’altezza di 20 cm e può interferire con le attività di pesca intasando le reti. 

 

CAULERPATAXIFOLIA, caulerpa.

Alga tropicale, può raggiungere 30 cm in altezza, spesso avvistata ai margini delle praterie di posidonia. Soprannominata alga killer per la presenza di particolari tossine che produce, sgradite ad alcuni organismi marini. 

Può interferire con le attività di pesca intasando le reti.