Al vento siamo abituati da sempre perché ci conviviamo, più o meno ogni giorno. Ci ha spettinato i capelli, ha reso più affascinanti alcuni tramonti, ci ha rinfrescato o costretto a indossare giacche, alcune volte l’abbiamo odiato, altre amato. Ma del vento e delle sue funzioni abbiamo sempre percepito forse solo gli aspetti più superficiali. Che cos’è il vento tecnicamente e quali sono i venti che dominano il Mediterraneo? Proveremo a rispondere.
Il vento è un fenomeno naturale che consiste nel movimento ordinato, tendenzialmente orizzontale, di masse d’aria. È dovuto alla differenza di pressione tra due punti dell’atmosfera. Possiamo immaginarcelo come un fiume d’aria che partendo da zone di alta pressione tende a riempire i vuoti lasciati dalle depressioni. Un fiume però che non corre in maniera diretta da un punto all’altro come una retta, ma subisce una deviazione, dovuta alla forza di Coriolis, che tende a ruotarlo verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra nell’emisfero meridionale. Senza scordare l’azione di attrito con la superficie terreste che, a bassa quota (meno di 600m), ne modifica forza e traiettoria. È facile immaginarsi dunque la carta dei venti del mediterraneo come un panorama psichedelico di frecce che ruotano, deviano e scorrono in un incredibile caos fluidodinamico, plasmando la vita umana, le sue costruzioni, le sue abitudini, il modo di viaggiare e relazionarsi con la Terra. I venti, ogni giorno, ci ricordano che nulla è locale nel mondo meteorologico, che i sistemi climatici sono intimamente interconnessi e che nessun luogo è davvero separato da un altro.