Solo lavorando alla riduzione dei rischi ambientali, come alluvioni, incendi boschivi, siccità, perdita di biodiversità terrestre e marina, si può perseguire uno sviluppo sostenibile della nostra civiltà. Al cuore di Fondazione CIMA, ente di ricerca della Protezione Civile Italiana, di cui è anche struttura operativa, ci sono dunque tre cardini fondamentali: scienza, consapevolezza e comportamenti funzionali alla mitigazione dei rischi, da perseguire grazie attività di previsione e prevenzione.
A partire dall’utilizzo di dati e modelli matematici i ricercatori di Fondazione CIMA studiano gli eventi estremi e sono in grado di simulare gli impatti causati dai cambiamenti climatici, così da monitorare, prevedere, valutare e programmare per tempo azioni di mitigazione e adattamento. Parte di queste attività sono svolte direttamente sul campo in varie parti del mondo, in particolare in Africa.
Oltre ciò, Fondazione CIMA elabora le misure necessarie per costruire piani di protezione civile e le procedure per la loro realizzazione e implementazione, nel contesto del rischio idraulico e idrogeologico.
Svolge attività di revisione normativa di architetture istituzionali nazionali e straniere complesse, di compliance legale, di analisi del rischio giuridico nel risk management e di forensic investigation.
Nata nel 2007 dalla collaborazione tra Protezione Civile, la Regione Liguria, l’Università di Genova, la Provincia di Savona e ARPAL Liguria, oggi si articola tra la sede centrale di Savona e quella in Albania, fondata nel 2011.
Conta su uno staff di 140 persone e su una Sala Situazioni di monitoraggio sempre attiva, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno.
Collabora infatti con varie agenzie delle Nazioni Unite (come UNDRR e UNEP), DG-ECHO, World Meteorological Organization, World Bank, ESA, l’African Union Commission – AUC. Ma anche con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Con le regioni italiane, i comuni, soggetti privati (come FFSS o ERG).
Fondazione CIMA è sempre più orientata al servizio delle comunità, riuscendo ad unire la ricerca teorica ed applicata all’operatività sul territorio.
Uno degli ultimi progetti di Fondazione CIMA è I-CHANGE. Finanziato dall’Unione Europea, promuove la forte partecipazione e il ruolo creativo dei cittadini e della società civile nella protezione dell’ambiente, mostrando i traguardi possibili frutto di virtuosi cambiamenti nelle abitudini di ognuno di noi e dello sviluppo di standard più sostenibili.
Ingegnere ambientale e territoriale. Esperto di monitoraggio ambientale, sistemi di protezione civile, costruzioni idrauliche e idro-meteorologia con particolare attenzione alla previsione e prevenzione delle piene improvvise.
L’abbiamo incontrato e ci ha parlato di eventi estremi nel mediterrano e di temporali autorigeneranti.
Ricercatrice della Fondazione CIMA nel settore dell’ecologia dei cetacei del Mediterraneo, del loro monitoraggio e della valutazione dei rischi che li minacciano.
Esperta di biodiversità ed ecosistemi marini, di analisi spaziale e di modellazione degli habitat, del loro studio statistico e della loro protezione.
È coinvolta in diversi progetti internazionali dedicati alla valutazione degli effetti delle attività umane sulle popolazioni di cetacei e allo studio di possibili strumenti e soluzioni per la loro protezione.