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Chi erano i taino, il popolo dominante di Porto Rico
Chi erano i taino, il popolo dominante di Porto Rico

Biodiversità

Chi erano i taino, il popolo dominante di Porto Rico

Mare dei Caraibi, Porto Rico - Tappa 7

I parenti dei Maya

Gli indios taínos sono stati tra i primi popoli amerindi a popolare i Caraibi – preceduti dagli Igneri –, regione nella quale giunsero dal Sud America. Le loro origini sono legate allo spostamento nelle isole di popolazioni della costa venezuelana dei Caraibi: un’analisi accurata della loro mitologia e simbologia porta a supporre che tali popolazioni sono imparentate con le popolazioni maya dello Yucatán, del Guatemala e di altre regioni adiacenti. La lingua taina è chiamata comunemente arawak delle isole, e ha molti tratti in comune con l’arawak del continente sudamericano.

 

 

La società dei taino

Gli indios tainos si dividevano in tre classi sociali distinte, i “Naborias“, o cittadini lavoratori della terra, i “Nitainos“, o notabili e nobili e i “Bohiques Chamanes” cioè i sacerdoti; c’era poi in ogni tribù un “Cacique“, cioè un capo tribù, chiamato anche “Guare” o “Yucayeque“. I cacicchi praticavano la poligamia, cosa che non facevano gli appartenenti alla classe più bassa. La pratica era giustificata per il gran numero di ragazze nubili e il fatto che il non avere figli era considerato un disonore: la ricchezza dei cacicchi, il loro stato e le poche aspirazioni della gente comune, permettevano ai cacicchi di avere diverse mogli e diversi figli da ciascuna.

Il territorio dei taino era suddiviso in un gran numero di feudi di diversa estensione a volte con relazioni di vassallaggio tra loro. I cacicchi taino ricevettero pacificamente gli europei, considerandoli, come fecero quasi tutte le popolazioni dell’America, alla stregua di dei scesi dal cielo. Dopo però aver potuto vedere gli abusi dei nuovi venuti, organizzarono i loro uomini e si ribellarono ai propositi di sottomissione e schiavizzazione dei nuovi arrivati; le armi moderne dei conquistatori, archibugi, balestre, cannoni furono la chiave della sconfitta dei cacicchi.
I taino erano abili nel creare ceste, nel fare vasi di ceramica, nel tagliare il legno, nel fare reti per la pesca e nell’oreficeria, grazie all’oro si trovava nei fiumi di Porto Rico: gli spagnoli ne estrassero più di 10 tonnellate, terminando così le riserve dell’isola.

La fede religiosa

I taino avevano due divinità principali, il dio del bene, Yukiyù o Yucahù (“spirito della yucca”) e il dio del male, Juracán. Il mondo taino era diviso in quattro parti e un centro che erano governati rispettivamente dal sole e dal suo gemello Guatauba, creatore delle montagne e del fuoco, figli entrambi di Yucahù. Coastrique, il gemello notturno della morte, governava invece gli uragani e le trombe d’acqua.

Nella struttura sociopolitica di carattere teocratico-guerriero il cacicco e lo sciamano, anche detto boicco, rappresentano la dualità dei poteri soprannaturali del giorno e della notte. L’aspetto più caratteristico della mitologia taina è costituita dal rapporto tra spiriti, uomini, animali, piante ed esseri inanimati: questa forma di animismo dava grandi poteri allo sciamano, considerato l’unico capace di dominare gli spiriti.

Allo scopo di controllare gli spiriti, i taino costruivano piccoli idoli di cotone, pietra, osso o conchiglie, chiamati cemí o zemí. Gli zemí avevano dei poteri nei confronti degli uomini perché in essi risiedevano gli spiriti che regolavano le attività umane. Nei musei di Porto Rico sono custoditi parecchi di questi curiosi idoli, le cui forme hanno suscitato presso gli studiosi di extraterrestri molte disparate credenze e teorie.

 

 

 

Lo sterminio

Molti storici ritengono che la scomparsa dei taino sia avvenuta a causa del genocidio commesso dagli europei durante la loro conquista e delle malattie infettive portate dai colonizzatori. Al momento dell’arrivo di Cristoforo Colombo, in tutte le Antille abitavano circa 230.000 persone, delle quali la maggioranza era taino; cinquant’anni dopo l’inizio della colonizzazione erano quasi completamente scomparsi.

Come tutti gli indigeni americani, erano estremamente vulnerabili alle malattie che arrivarono prima dall’Europa e poi dall’Africa, con gli schiavi, sebbene anche le condizioni di sfruttamento della popolazione contribuirono in maniera decisiva alla loro estinzione. Di certo, in ogni caso, gli eccidi da parte degli spagnoli non furono una causa trascurabile della parziale estinzione degli indios: i conquistadores, sempre alla ricerca di oro, giungevano a bruciare i villaggi sterminando intere popolazioni, inclusi vecchi e malati; uniche sopravvissute erano in genere le donne più giovani e le bambine, che erano catturate come prigioniere, mentre i bambini venivano trucidati.

La discendenza attuale

Nel febbraio 2018, uno studio del DNA da un dente antico ha determinato che i taino hanno discendenti viventi a Porto Rico e ha indicato che la maggior parte dei portoricani ha un grado di ascendenza taino. La prova del DNA mostra che le attuali popolazioni delle Grandi Antille ha ascendenza taino con il 61% dei portoricani, fino al 30% dei dominicani e il 33% dei cubani che posseggono un DNA mitocondriale di origine taino.

Frank Moya Pons, uno storico dominicano, ha documentato che i colonizzatori spagnoli si erano sposati con donne Taino: con il tempo, alcuni dei loro discendenti di razza mista si sposarono con gli africani, creando una cultura creola tripartita.  Le prove suggeriscono che alcune donne taino e uomini africani si sposarono e vissero in comunità relativamente isolate nell’interno delle isole, dove si svilupparono in una popolazione di razza mista che era relativamente indipendente dalle autorità spagnole.